TRASFORMAZIONI TESSILI Lavorazione materie prime e rigenerate, naturali e sintetiche. Settori di riferimento:OVATTE per produzione di imbottiture per divani, materassi, trapunte, cuscini; FELTRO termolegati agugliati per calzature, antirombo per settore automobilistico, pannelli fonoassorbenti per l’edilizia, filtraggio aria; GEOTESSUTI agugliati e termolegati per manti drenanti stradali, invasi per agricoltura, vivaistica.
LA NOSTRA STORIA risale all’inizio degli anni Sessanta, quando il fondatore dell’azienda, Sergio Venturi, iniziò la sua attività lavorando come cernitore di stracci di lana per vari lanifici della città di Prato. Dopo un’attenta classificazione a colore degli indumenti utilizzati, egli seguiva la sfoderatura - processo che serviva a togliere fodere e bottoni ed a rendere i panni di lana pronti per essere rigenerati. Dopodiché, si passava alla tintura e alla carbonizzatura, necessaria invece per togliere le eventuali impurità di vegetale come le cuciture: a questo punto gli stracci di lana erano pronti per il procedimento di stracciatura, necessario per riportare la lana a fibra.
Inizialmente la nostra stracciatrice era un’unica macchina composta da un nastro introduttore, dove venivano inseriti gli stracci precedentemente sminuzzati da una taglierina. Due cilindri pressanti sovrapposti inserivano lentamente gli stracci verso il tamburo chiodato (un cilindro di diametro 100 cm che avendo una velocità periferica maggiore rispetto alla velocità di introduzione del materiale permetteva lo sfilacciamento del tessuto); a volte erano necessari più passaggi per rendere la lana bene aperta e soffice, pronta per la filatura cardata. Il lavoro veniva svolto in piccoli magazzini e la produzione di lana meccanica non superava i 100/120 Kg orari.
Il miracolo economico che in quegli anni accelerò lo sviluppo ed i consumi dei paesi occidentali impose un cambiamento epocale anche al settore tessile pratese, che si adattò alla grande richiesta di capi di abbigliamento sempre più resistenti ed a basso prezzo: fu proprio in questo eccezionale periodo storico che entrarono nel mercato mondiale le fibre sintetiche.
Iniziarono in quegli anni ad affluire su Prato enormi quantità di scarti industriali di questi nuovi tessuti provenienti per la maggior parte dal mercato americano, ma anche da altre nazioni del mondo. Le sfilacciatrici, che fino ad allora erano sufficienti per rigenerare i morbidi panni di lana, divennero improvvisamente obsolete di fronte ai resistenti tessuti di poliestere, nylon e acrilico che presero sempre più impiego nei capi di abbigliamento: anche nei tessuti di lana si iniziarono ad inserire queste fibre in percentuali diverse, per far sì che i capi risultassero più resistenti e meno usurabili.
Fu nel 1970 che Sergio Venturi vide l’opportunità di un importante cambiamento per la propria attività associandosi con quello che all’epoca era considerato uno tra i più importanti gruppi tessili del distretto pratese: da questa unione nacque la Ditta SFILART. Tale cambiamento comportò il rinnovamento di tutto il macchinario: venne montato un impianto con due linee di sfilacciatura a due e tre tamburi, in grado di fare fronte ad una maggiore richiesta produttiva (circa 700/800 Kg orari), ed ad una superiore qualità di prodotto adeguato a questi nuovi materiali da rigenerare.
Seguirono venti anni di crescita e collaborazioni anche con stilisti di fama, che in quegli anni iniziavano a sperimentare l’utilizzo delle fibre rigenerate per i tessuti delle loro collezioni: non solo lana e sintetici, ma anche fibre vegetali come cotone, lino o yuta andavano a comporre filati di moda.
Il 1990 fu l’anno che impose un ulteriore rinnovamento aziendale a seguito di una profonda crisi del comparto tessile terziario pratese. Il figlio di Sergio, Marco Venturi, entrò a far parte dell’azienda e modificò l’assetto societario: nacque SFILARTEX S.R.L., e si passò così da un’azienda artigiana ad un’azienda industriale. Vennero nuovamente aggiornati gli impianti di produzione con nuovi macchinari ancora più moderni e produttivi, venne incrementato il personale lavorativo e conseguentemente la produttività. L’obiettivo era quello di guardare avanti, e non solo nel mercato pratese - strettamente legato al tessile tradizionale - ma anche in altri settori produttivi come quelli di feltri, geotessuti e ovatte, ampliando così i mercati di riferimento: si passò quindi da un mercato prettamente nazionale ad un mercato estero, e venivano offerti alla clientela sia il consolidato servizio terziario che la vendita dei prodotti, specifici per ogni nuova richiesta.
SFILARTEX OGGI dispone di un impianto produttivo all’avanguardia interamente automatizzato con una produzione media oraria di circa 1800/2000 kg all’ora; un impianto di tagliatura e miscelazione unico nel suo genere, in grado di rigenerare varie tipologie di sottoprodotti tessili e fibre; un impianto di ensimaggio per il trattamento superficiale delle fibre con igienizzanti ed ammorbidenti; una linea di sfilacciatura con cinque tamburi per aprire anche i materiali più resistenti.
I nostri prodotti vengono oggi esportati in tutto il mondo per le industrie produttrici nei settori filati tessili, nonwoven, ovatte, feltro e geotessuti, e sono tutti testati in base alle vigenti normative e corredati di scheda tecnica.
SETTORI DI RIFERIMENTO:
OVATTE per: produzione di imbottiture per divani, materassi, trapunte, cuscini;
FELTRO termolegati agugliati per: calzature, antirombo per settore automobilistico, pannelli fonoassorbenti per l’edilizia, filtraggio aria;
GEOTESSUTI agugliati e termolegati per: manti drenanti stradali, invasi per agricoltura, vivaistica.